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Un salto negli anni ’80 con Riccardo Guasco e la sua Hip-Hope
In TV le improbabili trame dei cartoni giapponesi, al cinema le grandi saghe di Indiana Jones, Ritorno al Futuro e Star Wars, alla radio la musica di Michael Jackson, Madonna e Duran Duran: chiunque di noi abbia anche solo sfiorato gli anni Ottanta (vale a dire i nati fino a metà del decennio) non può che serbare un ricordo particolarmente intenso di quel periodo. Tutto era eccesso: la musica, le acconciature, le giacche con le spalline imbottite…
Conclusi i grigi e violenti anni Settanta, il mondo scopriva una nuova leggerezza. Le ideologie tramontavano e l’impegno lasciava il posto alla voglia di divertirsi e sperimentare.
In America impazzano l’hip hop e i block party, le feste di strada in cui i giovani afroamericani e latinoamericani interagivano suonando, ballando e cantando. Dai passi della capoeira nasce nel Bronx la break dance, uno stile dinamico ben presto diffuso dall’America all’Europa e poi a tutto il mondo.
Il fenomeno del writing contribuisce a creare un’identità comune in questi giovani, che cominciano a vivere la città prima di tutto come spazio di espressione.
Hip-Hope, il nuovo soggetto che Riccardo Guasco ha dedicato a T-Shirt.it, riscopre proprio lo spirito e le atmosfere di quegli anni: la cultura hip-hop, i graffiti old style, il fermento della New York violenta e creativa. È in quegli ambienti che muove i primi passi Keith Haring. Gli spazi pubblicitari vuoti della metropolitana di New York diventano ben presto per lui il laboratorio dove sperimentare le più ardite soluzioni grafiche.
A stimolare Riccardo a intraprendere questo percorso un po’ nostalgico e un po’ celebrativo sono stati un viaggio nella Grande Mela, la mostra su Keith Haring a Milano ma anche la serie Netflix “The Get Down”, che racconta proprio la nascita di hip hop, punk e disco music.
Hip Hope si rifà ai ballerini di break dance di Keith Haring, a cui aggiunge però capigliature afro, dischi e tute Adidas. Bastano le movenze del personaggio ritratto per raccontare un’intera epoca. Con la speranza che l’energia degli Eighties possa tornare presto a elettrizzare i nostri corpi.